I possessori di autoveicoli residenti in Italia hanno molto probabilmente sentito parlare del bollino blu, l'adesivo indispensabile per circolare nei centri abitati del nostro paese muovendosi nelle diverse città liberamente (ferme restando le restrizioni imposte dalle amministrazioni locali come ad esempio le targhe alterne) e con la consapevolezza di non emettere gas di scarico in misura superiore a quanto consentito.
Il bollino blu certifica, infatti, che il mezzo di trasporto, che sia esso una macchina, un ciclomotore o un motoveicolo, non è eccessivamente inquinante, avendo superato le verifiche volte a testarne l'emissione dei gas di scarico, con vantaggi per l'ambiente e anche per il suo possessore il quale può beneficiare di un risparmio sul carburante grazie a dispositivi di combustione efficienti.
Il bollino blu è valido sull'intero territorio italiano, come stabilisce un Decreto del Ministero dei Trasporti, pur tuttavia ogni Comune gode di una certa autonomia nel decidere sul rilascio e sulle sanzioni relative al certificato che attesta se l'impatto ambientale dei mezzi circolanti sia in linea con le esigenze dei cittadini di ogni area, tenendo conto anche delle specificità delle zone e delle differenze nel livello d'inquinamento tra le periferie e i centri abitati.
Per evitare d'incorrere in divieti e sanzioni è pertanto utile informarsi sulle scadenze previste per sottoporre il proprio mezzo alla verifica delle emissioni inquinanti, la quale non va confusa con la revisione periodica, un check-up obbligatorio volto a testare che il mezzo di trasporto risponda a standard di sicurezza.